Perché i vegani non mangiano le uova? – Cruelty free Lifestyle
L’allevamento di galline ovaiole nasconde tantissima cattiveria e sofferenza, per questo i vegani non mangiamo uova, ma spesso si ignora la verità: le galline sono costrette a vivere in cattivissime condizioni per poi essere mandate al macello, i pulcini sono considerati inutili e uccisi immediatamente.
Sono tantissimi i motivi che possono spingere una persona a scegliere l’alimentazione vegan: c’è chi lo fa per salute, chi per gusto, ma nella maggior parte dei casi è l’amore nei confronti degli animali e dell’ambiente a portare al cambiamento. Basterebbe questo a giustificare il perché i vegani non consumino uova, ma esiste ancora troppa inconsapevolezza a riguardo e molti ignorano che dietro all’allevamento di galline ovaiole si nasconde tanta sofferenza e ingiustizia.
Vivere in capannoni sporchi e soffocanti
L’universo vegan abbraccio tutti gli aspetti della quotidianità, preoccupandosi di evitare ogni tipo di sfruttamento animale, in modo tale che tutte le creature viventi possano godere del diritto alla vita e alla libertà. La maggior parte delle uova in vendita provengono da allevamenti, dove le galline, dopo essere state acquistate, vengono controllate per garantire il massimo della produttività; vivono in gabbie di piccolissime dimensioni, che rendono complicato ogni tipo di movimento e le costringono a rimanere continuamente in piedi, ammassate in capannoni sporchi e soffocanti, privi di luce naturale. Qui, le galline, che potrebbero vivere per circa 8-10 anni, sopravvivono per appena 18 mesi, tempo in cui le loro capacità di produzione vengono sfruttate al massimo, per poi essere condannate al macello.
I pulcini vengono uccisi attraverso enormi tritacarne
Il ciclo riproduttivo delle galline viene controllato anche per assicurarsi che dalle uova fecondate nascano altre femmine, utili al mercato, mentre i pulcini maschi vengano tempestivamente eliminati (circa 15 minuti dopo la nascita), perché inutili alla produzione di uova. Esistono vari metodi legali, approvati dalle direttive europee per l’eliminazione dei pulcini: attraverso gas come l’anidride carbonica, che causano la perdita di coscienza e poi la morte dei piccoli; con l’utilizzo di sistemi meccanici, che provocano la morte immediata e consistono in enormi tritacarne, in cui i pulcini vengono fatti a pezzi vivi e velocemente per diventare mangime per altri animali.
Negli ultimi anni, sono state inventate nuove incubatrici e sistemi che permettono di conoscere il sesso delle uova fecondate entro 9 giorni, evitando di far nascere i pulcini maschi e permettendo di smaltire direttamente le uova inutili: sembra un metodo meno crudele, ma chi ha il coraggio di definirlo etico? Perché la vita di un pulcino dovrebbe essere meno preziosa?
Ciclo riproduttivo naturale delle galline
Alcuni consigliano di acquistare uova biologiche e prodotte da galline allevate all’aperto, ma questo non salva la loro vita. Anche negli allevamenti apparentemente meno crudeli le galline vengono macellate non appena smettono di produrre la giusta quantità di uova e i pulcini vengono considerati inutili e soppressi.
Anche il consumo di uova prodotte nel proprio pollaio da galline cresciute libere non è propriamente etico. Le uova fanno parte del ciclo riproduttivo naturale delle galline, potremmo considerarle come una normale mestruazione femminile, non vengono prodotte per soddisfare le esigenze umane, quindi non esiste un motivo valido per utilizzarle in cucina.
Alternative alle uova
In tante ricette tradizionali, soprattutto in quelle dei dolci, è previsto l’utilizzo di uova e, per questo motivo, spesso si crede di non poterne farne a meno. In realtà, esistono molte alternative vegetali e cruelty free altrettanto efficaci e soprattutto più nutrienti e genuine: semi di lino o di chia macinati, banane, acquafaba, tofu, l’albume d’uovo vegan prodotto dalla FUMI e molti altri…
Con un po’ di coscienza, curiosità e creatività in più, si può evitare tanta sofferenza inutile!
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