Canapa: la riscoperta di una pianta incredibile
La canapa non è solo una pianta ma risorsa del tutto naturale, con questa pianta si può fare di tutto, dai tessuti, all’olio, carta, mobili, sostituire materie plastiche.
Fu proibita per motivi puramente economici e lobbistici, di fatto, la canapa come nei primi decenni del secolo scorso, potevano coltivarla tutti e quindi produrre la materia prima per la lavorazione, non era di certo monopolizzata da nessuna industria, qualunque agricoltore poteva coltivarla senza problemi.
I motivi del proibizionismo della canapa
Le ragioni come detto sono state puramente economiche, tutto quello che si poteva realizzare con la canapa è stato trasferito sulla plastica, e questo spostamento produttivo ha favorito di certo pochi gruppi economici che ne hanno fatto un monopolio.
Ora immaginate se negli ultimi 70 anni almeno, si fosse usata solo la canapa invece della plastica, quanti disastri in ambientali in meno avemmo avuto? Per esempio il mare, le discariche piene di plastica e le mille altre contaminazioni causate dalla comune plastica che usiamo ogni giorno. L’interesse di alcuni ha creato quel casino ecologico su tutto il pianeta, mentre se così non fosse stato l’uso della canapa essendo naturale avrebbe inquinato 1000 volte meno di quanto invece è successo.
Per fortuna la riscoperta
Ora se ne sta parlando sempre di più, nei prossimi giorni si terrà una fiera a Bologna, al centro fiera internazionale, la fiera è: “Indica Sativa Trade” dal 20 al 22 maggio all’Unipol Arena di Bologna, ci saranno 80 espositori di tutta Europa, un appuntamento interessante specie per capire e valutare le molte opportunità produttive e per fare business.
Con la canapa si può fare davvero di tutto, usare come concime, si possono fare tessuti, oggetti per la casa e il giardino, arredamento, calzature, si può usare né settore edile e in mille altre applicazioni, la canapa è una risorsa che ci hanno impedito di usare per favorire gli interessi di pochi malfattori che hanno contribuito a dissestare la Terra!